Il Servizio Civile costiuisce una parte importante dell'Associazione A.T.T.A.
I giovani che decidono di trascorrere con l'Ente un anno, sei mesi o due mesi, a seconda delle proposte, operano a contatto diretto con gli anziani e le loro necessità principali.
Il progetto "Anziani e badanti, un rapporto da tutelare" ha visto attivi quattro ragazzi nel corso degli anni 2010-2012, che hanno potuto gestire in modo diretto lo sportello dedicato alle badanti e agli anziani bisognosi di aiuto e assistenza. Lo sportello, sempre attivo presso l'Associazione, ha potuto così consolidarsi all'interno della comunità come punto di riferiemento, di supporto e di ascolto.
L'esperienza di Servizio Civile non è tuttavia solo questo: include anche i corsi di informatica, per insegnare agli anziani l'uso del Computer, permettendo ai raqazzi di sperimentarsi anche come insegnanti; l'amministrazione e la gestione del Banco Alimentare, con l'erogazione dei Pacchi Viveri mensili per chi ha bisogno di aiuto. Importanti sono inoltre i Corsi Care Giver, per la formazione di personale qualificato per l'assistenza all'anziano non autosufficiente.
Servizio Civile presso l'Associazione A.T.T.A. significa contatto diretto con le persone, lavoro di squadra, sviluppo delle proprie capacità interpersonali e organizzative.
Per tutte le ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare la GALLERIA IMMAGINI, "Corso di Informatica" e "Servizio Civile, I nostri protagonisti".
LORIS COMAI
Ho trascorso l’anno di Servizio Civile presso l’associazione A.T.T.A.
(Associazione Trentina Tutela Anziani) di Trento. Grazie a questo formativo impegno ho avuto
la possibilità di crescere sotto ogni punto di vista e di conoscere realtà che erano a
me poco conosciute.
Sono stato coinvolto nel progetto “Anziani e badanti: un rapporto da
tutelare per un assistenza formata e qualificata”, dove ho avuto la possibilità di
lavorare in team con altri ragazzi in Servizio Civile, affrontando serenamente le varie
attività.
Durante quest'anno ho avuto la possibilità di mettere in pratica alcune
nozioni riguardanti i miei studi di Economia e Diritto nella gestione logistica
dell'Associazione, in particolare nell'organizzazione mensile del Banco Alimentare e
nella contabilità. Ho inoltre potuto sviluppare anche nuove abilità, tra cui la più
importante e formativa è stata la stesura di progetti (progettazione sociale).
Ho messo in pratica le mie conoscenze informatiche attraverso l’organizzazione e la
gestione di Corsi di Informatica dove ho insegnato a un nutrito gruppo di over 60 le
basi per l'uso del computer, dall'accensione fino all'uso dei più moderni social
network. Infine con lo sportello ascolto giornaliero ho potuto conoscere meglio le
diverse realtà sociali presenti sul territorio e fornire il mio piccolo supporto e
qualche parola di conforto, in particolare con anziani ed extracomunitari.
Un ringraziamento va a Paola Gottardi, la Presidente dell’Associazione (OLP
del progetto in questione), che ha dato la possibilità a me ed ai miei colleghi di
crescere sotto ogni punto di vista: professionale e relazionale, ma specialmente
umano. Sono soddisfatto e contento di aver fatto parte della grande famiglia dei
giovani del Servizio Civile e consiglio a tutti coloro che vogliono vivere un'esperienza
unica di seguire tale strada.
DANIELA CONCI
La permanenza di un anno e mezzo (dal settembre 2009 al marzo 2010) come
volontaria di Servizio Civile presso l’Associazione Trentina Tutela Anziani ha
rappresentato per me un prezioso percorso di crescita civile e professionale, ma
soprattutto umana, poiché nel mio piccolo ho potuto svolgere per la prima volta una
concreta pratica di solidarietà e di servizio alla comunità.
Il progetto cui ho partecipato era denominato “Anziani e badanti: un rapporto
da tutelare”. Esso si proponeva di raggiungere un duplice obiettivo: da una parte dare
un appoggio concreto alle molteplici badanti extracomunitarie che si presentavano in
Associazione in cerca di un’onesta occupazione, e dall’altra di assicurarsi che gli anziani
non autosufficienti e le loro famiglie potessero trovare una colf affidabile e adatta alle
loro delicate esigenze. Alla buona riuscita del progetto è stato fondamentale il
potenziamento dello sportello di ascolto quotidiano, grazie al quale i parenti degli
anziani ma specialmente le badanti potevano trovare un buon consiglio e sentirsi
meno sole nella ricerca di un lavoro. Questo “doppio scambio” ci ha permesso di
aiutare un gran numero di badanti e a soddisfare le richieste di parecchi familiari con
parenti infermi.
Il lungo e formativo percorso intrapreso all’Associazione mi ha inoltre permesso
di raggiungere significativi risultati, utili per la vita di tutti i giorni ma anche per un
futuro lavorativo dopo gli studi universitari. Tralasciando gli esiti pratici, seppur molto
importanti (conoscenza più approfondita del computer, uso di programmi informatici
per la piccola contabilità e per la creazione di brochure e volantini attinenti le svariate
attività promosse dall’ente), preferirei concentrarmi sui risultati che quest’esperienza
mi ha dato nell’ambito ambito umano, sociale e caratteriale. Ho imparato che il saper
ascoltare è una dote preziosa e apprezzata, soprattutto se la persona verso la quale si
porge l’orecchio è un anziano solo e magari povero, che cerca un po’ di attenzione e
una parola di conforto. Il timido sorriso che ricevevo da pensionati, extracomunitari e
altre persone in difficoltà economiche al momento della consegna dei pacchi
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alimentari è stato per me una grande soddisfazione e uno stimolo a continuare a fare
del mio meglio per loro. Mi sono intenerita quando ho capito quanto fosse importante
per alcuni degli anziani l’appuntamento mensile per ritirare il pacco: non tanto per i
prodotti che ricevevano, quanto piuttosto perché trovavano qualcuno ad accoglierli
con spensieratezza, porgendogli la spesa e magari aiutandoli a portarla alla fermata
dell’autobus o a casa. Ecco. Questi sono quei piccoli gesti che troppo spesso ci
dimentichiamo: azioni spontanee che non costano nulla ma sanno dare tanto a chi le
riceve ma anche e soprattutto a chi le dà. Un sorriso, una parola, una stretta di mano,
una battuta.
Per quanto riguarda gli “insegnamenti” prettamente caratteriali che
quest’esperienza mi ha regalato, posso senz’altro dire di aver imparato a collaborare in
modo sereno e proficuo con i colleghi, instaurando delle sincere amicizie, spesso
ricavandone costruttivi scambi di vedute e idee. Mi sono saputa mettere in gioco e ho
incrementato la mia autostima, spesso grazie ai confronti ed ai validi consigli della mia
responsabile di progetto.
Il Servizio Civile per me è stato un periodo umanamente ricco di insegnamenti e
scoperte, il modo privilegiato per migliorare se stessi migliorando allo stesso tempo chi
ti sta intorno.
CASNA CRISTINA
Il servizio civile è un’esperienza che ti cambia, dentro. Ne ho scoperto l’esistenza
per caso, o destino per chi preferisce, avvicinandomi un anno fa ad un mondo
completamente nuovo per me, che mi ha concesso di esplorare nuove realtà e
arricchire infinitamente il mio bagaglio esistenziale.
Il progetto per cui presentai domanda si intitolava “Anziani e badanti, un rapporto
da tutelare” e si sarebbe svolto presso l’Associazione A.T.T.A. Trentina Tutela Anziani di Trento.
Al contrario di quello che solitamente si racconta circa il volontariato, esso non è
semplice, immediato, spontaneo. Richiede una forte predisposizione al contatto
umano, un atteggiamento non giudicante e una grandissima, enorme capacità di
mediazione. Durante lo svolgimento dello sportello badanti, sono state molte le
situazioni complesse che ho dovuto affrontare, spesso anche incomprensioni tra
l’anziano assisto presso il domicilio, i suoi familiari e la badante stessa.
Il Servizio civile non è dunque solo “una bella esperienza”, ma è anche e soprattutto
responsabilizzazione. Ed è tramite l’opera sottile di responsabilizzazione che il
Servizio Civile ti coinvolge, ti entusiasma, ti spinge a completare nel migliore dei
modi il lavoro svolto a sostegno e a favore del prossimo, siano essi anziani, disabili o
bambini. Man mano che passavano i mesi e il mio viaggio stava per concludersi, la
motivazione e la spinta a dare il massimo diventava sempre più forte. Superate le
prime fasi di “orientamento” all’interno dell’Associazione, il lavoro che svolgevo
presso l’Ente mi coinvolgeva e appassionava sempre di più.
Sentivo dentro di me affermarsi una voce nuova, che prima non aveva mai parlato:
“allora puoi davvero fare qualcosa, per gli altri, con le tue forze e la tua
determinazione”.
Questa frase non mi ha più abbandonato e resta lì, nel mio cuore, brillando di luce
propria. E’ proprio questo pensiero, anzi, consapevolezza, il regalo più bello
donatomi dal Servizio Civile. Non è un regalo che si scarta e si dimentica in un
angolo. E’ un regalo che custodisci con te per sempre, sapendo che lo potrai usare
tutte le volte che lo vorrai e quando la vita ti chiederà di farlo, anche in silenzio.